Nel 2002 l’Osteopatia è stata riconosciuta dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – che attraverso i suoi documenti, ha indicato di avviare politiche nazionali volte ad integrare le medicine non convenzionali nel sistema sanitario e di uniformare il più possibile le legislazioni in merito.
Regolarmente riconosciuta in Inghilterra, Belgio, Francia, Finlandia, Svizzera, USA, Canada, Australia, l’osteopatia in Italia è in fase di regolamentazione legislativa, poichè il suo riconoscimento giuridico si trova in fase di approvazione presso il Parlamento.
E’ invece già regolamentata dalle associazioni, registri e sindacati di categoria che, ponendosi in linea con le indicazioni europee, stabiliscono precisi requisiti di accesso alla professione e indicano un rigoroso modello didattico alle scuole che vogliono essere riconosciute e accreditate.
Tali percorsi di studio e formazione pongono gli osteopati professionisti italiani in linea con lo standard europeo e gli istituti di formazione stranieri riconoscono il livello di preparazione degli osteopati italiani.
Il CSdO – Consiglio Superiore di Osteopatia – rappresenta l’osteopatia italiana ed è costituito dalle maggiori associazioni di professionisti presenti sul territorio nazionale. Esse sono:
ROI – AIMM – AMOI – FeSIOS – UPOI
Il DDL Lorenzin riferito al riordino generale della professione osteopatica inserendola tra quelle sanitarie è in esame alla Commissione Affari Sociali della Camera, dove si stanno svolgendo le audizioni in merito ai singoli articoli. Le audizioni sull’articolo inerente l’osteopatia sono terminate mercoledì 19 ottobre 2016, giorno in cui è stata audìta la presidente del ROI Paola Sciomachen.